Arles, incontri

Toon fotografa i neon di Las Vegas. Di giorno, di notte. Il suo primo libro era un quadernetto tenuto assieme da una spirale. Fotografie degli anni ’70.





Vado da Stephen Shore perchè Vittore mi ha consigliato di andare. Prima mostra. L’innamoramento è lento. Ci metto un po’ a capirne il cammino. Non mi piace l’America, ma le superfici americane sono qualcosa che racconta. Alla fine, afferro un filo e lo seguo.


Ad Arles vi è una storia di tranquillità. Ci si prende il tempo. Per nascondersi (quell’uomo stava facendo le parole incrociate) e di mettere i piedi nella vasca all’Espace Van Gogh

Leica se ne va.

Guardano il biglietto con un lettore, tecnologie su tecnologie

Sono gli spazi delle mostre a donare meraviglia. Distraggono. Una felice distrazione

Questo manifesto era sul piano della strada. Mi sono chinato. E due arabi hanno seguito il mio sguardo

Questa è la Francia, immagino.

In una casa, una strana casa, di stanze minuscole, fotografi di Parigi e di Berlino raccontano le loro storie. Strane, naturalmente


La casa Parigi-Berlino

Si è affacciato alla finestra

E ci si mette a fare chiacchiere in ogni spazio. Fra le foto.

Lei è davvero brava

Loro insegnano una strana tecnica. Dovrò capirla

I muri come tele

Ho voglia di entrare e chiedere se questa è la casa di Van Gogh


Un giornale, un locale, una birra, un luogo prezioso. Immagino, Erodoto…




Ci sono tracce sui muri ad Arles


Fa caldo la notte ad Arles



Stretti in un cortile. Foto e musica